Il primo amore non si scorda mai...

Voglio raccontarvi una storia d'amore (definibile anche come ossessione) nata circa 23 anni fa.
Tutto cominciò grazie a mia madre la quale, da che io ne abbia ricordo, mi leggeva sempre delle storie. C'era un librone dalla copertina rigida e gialla con una scritta azzurra; per me, che ero piccolissima, era un libro gigantesco con tanti animali disegnati all'interno: erano le Favole di Esopo.
Mia mamma mi comprava un sacco di libri che pazientemente mi leggeva e che io non ho mai ne strappato, ne pasticciato o sgualcito in alcun modo. Per me i libri erano (e sono) sacri, qualcosa da non profanare od insozzare in alcun modo.

Gli anni passarono e cominciai le elementari. Mia madre mi insegnò già le lettere dell'alfabeto, poco prima dell'inizio della scuola e quando ci arrivai imparai subito a leggere e a scrivere.
Io ed una parte dei miei libri
Siamo in seconda elementare, novità dell'anno: laboratorio di lettura. Ad ogni bimbo veniva affidato un libro da leggere e recensire.
Lo ricordo come fosse ieri, il mio primo libro, aveva la copertina bianca e fu "La Rosa di San Giorgio", della serie "Il Battello a Vapore".
La mia insegnante d'italiano, Francesca (che ricordo sempre con grande stima e affetto) trasmetteva a noi bambini la passione per la lettura. In classe, mentre sorseggiava il suo espressino chiaro, leggeva spesso dei brani tratti da un libro bianco, con al centro un tastierino telefonico rotondo ed arancione: era "Favole al telefono" del grande Gianni Rodari.
Il secondo libro letto a scuola (ebbene sì, ricordo anche quello!) era "Sette giorni a Piro Piro", sempre de "Il Battello a Vapore". Mi piacque così tanto, che chiesi a mia mamma di comprarmelo. Bene, lo rilessi talmente tante volte da sapere molti passaggi a memoria.
Da qui posso dire che nacque l'ossessione vera e propria.
L'ultimo avvenimento importante che segna la mia storia d'amore (ormai penso si sia capito che è con la lettura) avvenne in prima media. Avevo undici anni, portavo gli occhiali e nonostante fossi una logorroica cronica, l'unico modo per farmi stare in silenzio era mettermi un libro sotto il naso. Se per i miei coetanei il Paradiso era una stanza piena di console o di abiti di "Dimensione Danza" e Nike Silver, per me era una stanza con scaffali di libri alti fino al soffitto. Questa stanza esisteva davvero. Ed era nella mia scuola.
Per accedere a questo Paradiso, vi era una imponente porta di legno massiccio a due battenti e le chiavi vennero consegnante proprio a me!
Infatti, una volta a settimana, "sacrificavo" la mia ora di educazione fisica, per aprire le porte del Paradiso agli altri studenti. Purtroppo (per loro) non si presentava mai nessuno ed io ne approfittavo per leggere. C'erano libri di ogni sorta, da "Piccoli Brividi" ai classici riadattati per ragazzi.
Un bel giorno arrivò una scatola di libri nuovi, per la biblioteca scolastica. Essendo troppi per me, la professoressa di lettere decise che ogni ragazzino della classe avrebbe dovuto leggerne uno e scrivere una scheda da inserire nell'archivio della biblioteca. Io ne scelsi uno dalla copertina azzurra e il titolo rosso, sul quale era raffigurato un libro gigante volante, guidato da un bambino dai capelli scuri scompigliati e gli occhiali rotondi. Non so il motivo, ancora oggi non me lo spiego, ma ero fortemente attratta da quel libro.
Purtroppo il bullo della classe me lo sfilò di mano e la cosa che mi infastidiva di più era la consapevolezza che non lo avrebbe mai letto, caprone com'era!
Tuttavia mi fece inconsapevolmente un favore, infatti vidi un'altro libro della stessa saga. In copertina c'era lo stesso bambino, ma questa volta intento a pensare davanti ad una scacchiera e con una cicatrice a forma di saetta sulla fronte. Tristemente portai il volume a casa, ma non appena analizzai la copertina, mi resi conto che era il primo della serie. Avevo vinto io contro il bullo, senza fare un bel niente. Da allora attendevo con ansia ogni Natale, per poter avere il mio libro della saga di Harry Potter. Trascorrevo l'intero 26 dicembre nascosta in camera da letto dei miei, per poter viaggiare in un mondo immaginario, senza interferenze, interrompendomi solo per mangiare e altri motivi fisiologici. Leggevo fino a tarda notte, fino a quando non terminavo il libro.

Il mio piccolo "altarino" dedicato al mondo di Harry Potter

Arrivata alle superiori ho letto e riletto i grandi classici di Wide, Austen, delle sorelle Brontë, Shakespeare, Calvino e tanti altri grandi della letteratura come Eco, Coelho, Allende.
Il motivo per il quale amo leggere? Si può riassumere in una frase di Umberto Eco: "Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro."

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